La Psicoalimentazione

Ormai è evidente che corpo, mente ed anima (o come ognuno di noi la vuole chiamare), sono da
considerarsi un tutt’uno, ognuna di queste componenti è collegata intimamente alle altre e vi è una
profonda influenza reciproca. Viene naturale che anche nell’ambito di un percorso nutrizionale (sia
questo volto al dimagrimento, all’educazione alimentare, al miglioramento della salute, etc..) è
fondamentale un approccio che consideri la persona a 360°. Spesso questo avviene grazie al lavoro
sinergico di diverse figure professionali che si occupano dei diversi aspetti: alimentazione e nutrizione
(nutrizionista, consulente di alimentazione naturale, dietista, etc..), psicologia, benessere personale e
motivazione (psicologo, counselor, insegnante di meditazione, coach, etc..), movimento (insegnati di
yoga, personal trainer, etc..).
La psicoalimentazione nasce nel 2006 ad opera di Marilù Mengoni ed è un metodo che “considera
l’individuo in tutte le sue parti, e che permette di realizzare il benessere fisico ed emozionale (quindi
essere in salute, raggiungere il proprio peso forma, ristabilire il proprio equilibrio emotivo), tenendo
conto delle connessioni tra le varie dimensioni del Sé”. Un approccio che sicuramente ha anticipato i
tempi, ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
La Dottoressa Marilù, ha così messo insieme le diverse formazioni (psicologie e biologia della
nutrizione oltre che corsi di meditazione, comunicazione e crescita personale). La psicoalimentazione
trae poi ispirazione dalla psicologia transpersonale o integrale di Ken Wilber, nata negli anni 60’ e oggi
ancora attuale, e come essa considera l’individuo un tutt’uno, schematicamente rappresentato in 4
quadranti:

INDIVIDUALE SOGGETTIVO
L’IO interiore, quello che sento interiormente.
Strumenti: respirazione, meditazione,
visualizzazioni, affermazioni, yoga, esercizi
tibetani, etc..
  INDIVIDUALE OGGETTIVO
Il CORPO, la parte di noi che riusciamo a vedere.
Strumenti: Stile di vita, stile alimentare, dieta,
attività fisica e movimento, buon sonno e riposo. 
CULTURALE INTERSOGGETTIVO
Esprime l’intima connessione con la CULTURA
da cui veniamo e in cui siamo cresciuti.
Strumenti: attraverso le relazioni (amici, famiglia,
essere senzienti..) si può espandere il proprio
ego ad aspetti più ampi.
  SOCIALE INTEROGGETTIVO
Esercitare la propria RESPONSABILITA’ nei
confronti di Gaia, della natura e della Biosfera.

 

Lavorando in tutti questi ambiti più o meno intensamente e simultaneamente, sarà più semplice
ottenere una trasformazione PERMANENTE, anche quando il nostro obiettivo è “solo” una perdita di
peso.
Nelle prossime righe ci concentreremo sulla descrizione sopratutto dell’individuale oggettivo e qualche
accenno dell’individuale soggettivo.
Partiamo dalla dimensione corporea dell’individuale oggettivo, parlando di dieta: qual è il vero
significato di questa parola?? La maggior parte delle persone pensa impropriamente che sia sinonimo
di “dimagrire”, “sacrificio”, “rinuncia”, invece è sinonimo di Stile di Vita. Quindi quando parliamo di dieta
stiamo concretamente parlando di un approccio che andrà a influire non solo sulla scelta di cosa
mangiamo, ma su più abitudini quotidiane: dal riposo, al movimento, al tempo che ci dedichiamo, a
quanto e se ci fermiamo, alle scelte che prendiamo, gli ambienti e le persone che frequentiamo e così
via..

RIPOSO e SONNO

Partiamo dal sonno, aspetto chiave del benessere psicofisico è avere una buona igiene del sonno. Le
ore di sonno variano in base all’età, ma sicuramente un aspetto in comune è l’orario: si consiglia di
coricarsi non più tardi delle 22:30-23, evitando l’uso di schermi (cellulari, tv, pc, tablet, etc..) almeno
dall’ora di cena.
Diversi studi hanno evidenziato come la carenza di sonno possa:
● Favorire l’aumento di peso e l’obesità a causa di una disregolazione della produzione degli
ormoni che regolano il senso di fame e sazietà.
● Favorire l’aumento della produzione di cortisolo, ormone correlato allo stress;
● Favorire l’accumulo di grasso;
● Aumentare l’appetito durante la giornata, il desiderio di cibo, la dimensione delle porzioni con
conseguente maggiore introito calorico, in particolare da cibi grassi e dal cioccolato;
● Alterazione dei processi decisionali rispetto alle scelte alimentari, che saranno più orientate
verso cibi ricchi in calorie, provenienti da zuccheri semplici e da grassi: questo per compensare
la mancanza di energie dovute al poco riposo.
Fermatevi un attimo a pensare: se il mio corpo e il mio cervello non sono sufficientemente riposati,
cercherò nel cibo quelle “energie” che non sono riuscito/a a ricaricaricare adeguatamente. La prossima
volta che dormite poco o male, fate attenzione se notate dei cambiamenti nella vostra ricerca di cibo.
Anche il riposo, inteso come vero e proprio momento di rallentamento e stacco, in cui dedicarsi ad
attività immersiva di interesse personale, in cui ci si dedica tempo senza guardare l’orologio, in cui si
stacca dal “tram tram” quotidiano è un’azione altamente rigenerante: può essere un libro, una
passeggiata in natura, lo sport, una mostra, il tempo con amici, il volontariato, etc..o semplicemente
fermarsi.
Ecco i dieci comandamenti sull’igiene del sonno (World Sleep Day)
1. Fissa l’ora di andare a letto e il momento del risveglio.
2. Se hai l’abitudine di fare la siesta pomeridiana, non superare i 45 minuti di sonno.
3. Evitare l’assunzione eccessiva di alcol 4 ore prima di coricarsi e non fumare.
4. Evitare la caffeina 6 ore prima di andare a dormire. Questo include caffè, tè e molte bibite, così come
il cioccolato.
5. Evitare cibi pesanti, piccanti o zuccherati 4 ore prima di andare a dormire.
6. Fai esercizio fisico regolarmente, ma non prima di andare a letto.
7. Usa letti confortevoli.
8. Trova una temperatura confortevole per dormire e mantieni la stanza ben ventilata.
9. Blocca tutti i rumori fastidiosi ed elimina la maggior quantità di luce possibile.
10.Riserva il letto per il sonno e il sesso. Non utilizzare il letto come ufficio, laboratorio o sala ricreativa.

 IL METODO KOUSMINE

La psicoalimentazione prende come riferimento l’alimentazione promossa dalla dottoressa Chaterine
Kousmine, formulata da lei stessa dopo l’osservazione diretta su diversi pazienti malati da lei stessa
curati: sia per la prevenzione che per il trattamento delle malattie del nostro tempo (sindrome
metabolica, diabete, ipertensione, cancro, malattie neurodegenerative, etc..), Kousmine notò che era
necessaria un’alimentazione che ravvivasse l’organismo e gli restituisse la capacità intrinseca ed
innata di guarire, che fosse costituita da cibo VIVO.
Oltre all’alimentazione, la dottoressa Kousmine creò un vero e proprio metodo, anch’esso che
ritroviamo nella psicoalimentazione, e che consta di 5 pilastri:
1. Una sana alimentazione;
2. L’apporto supplementare di vitamine ed oligoelementi;
3. L’igiene intestinale;
4. Il contrasto di un’anormale acidificazione corporea;
5. L’approccio Psicologico

Ma cosa avrà inteso la Dottoressa Kousmine per Sana Alimentazione??
Oggi la maggior parte dell’offerta che troviamo nei grandi supermercati e nei centri commerciali, è ben
lontana da quello che è un’alimentazione veramente positiva e benefica per mantenere in salute il
nostro corpo: verdura e frutta spesso non rispettano la stagionalità e la località, vi è abbondanza di
prodotti di origine animale,un vasto assortimento e scelta di alimenti altamente processati e pronti
all’uso (con una lista di ingredienti infinita), un’ampia offerta di dolci da consumare quotidianamente,
etc…
Per non parlare di tutti quei prodotti spacciati per “sani” e che prendono piede facilmente perchè dotati
di qualche particolare “potere” ma che di benefico non hanno proprio nulla: tutti i “senza” (zucchero,
uova, glutine, etc..) dove al posto dell’ingrediente mancante viene usato un suo surrogato meno sano, i
famosi light dove il prodotto finale è sbilanciato in nutrienti risultando molto più ricco in zuccheri, tutti
quelli ricchi in proteine che ora stanno davvero spopolando (principalmente budini o yogurt per la prima
colazione/merenda la cui lista ingredienti è imbarazzante..).

-Un’alimentazione sana è basata sul cibo vivo e sul concetto di “meno è meglio”. Di seguito i punti
fondamentali per nutrire il nostro corpo e la nostra mente:
● Scegli cereali integrali e legumi che conservano diverse vitamine, sali minerali, sostanze
antiossidanti, proteine, oligoelementi: tutte preziose sostanze vitali che vengono eliminate con
la raffinazione. Inevitabilmente se consumiamo quotidianamente questi prodotti cereali, pane,
pasta, prodotti raffinati;
● Inserire nella dieta cibi ricchi di acidi grassi omega-3 (ω-3) sia gli omega-6 (ω-6), entrambi
necessari per la crescita e la guarigione dei tessuti ed anche essere utilizzati per la produzione
di altri acidi grassi come l’acido arachidonico, l’EPA e il DHA. Tutti questi grassi si trovano nei
vegetali e nell’olio di semi di girasole e cartamo, nell’olio di colza e di noci, nell’olio di pesce (es.
salmone, sgombro, aringa) oppure nell’olio di lino e ribes nero;
● Riduzione drastica o ancor meglio la totale eliminazione degli zuccheri raffinati intesi come
zucchero da tavola (di qualsiasi tipologia), altri tipi di dolcificanti sia naturali (sciroppi vari,
fruttosio, etc..) che artificiali (sucralosio, aspartame, acesulfame K, ciclamato, etc..);
● Aumentare le verdure fino a 300-400 g /giorno, quantità che permette di giovare di numerosi
benefici come: miglioramento della digestione, rallentamento dello svuotamento gastrico e
quindi diminuzione della glicemia post-prandiale, aumento della sazietà, aumento della massa
fecale e della velocità di transito intestinale, buona detersione intestinale, aumento delle difese
immunitarie e aumento della flora batterica intestinale con conseguente migliore assimilazione
dei nutrienti;
Primariamente le fibre le prendiamo da frutta e verdura, consumata tal quale e non come
centrifugati, togliere farine e cereali raffinati e sostituirli con quelli integrali, eventuale
integrazione aggiuntiva con prodotti specifici;
● Ridurre drasticamente il consumo di carne e derivati, possibilmente eliminandola;
● Organizza la tua giornata così: colazione da re, pranzo da principe e cena da povero;
● Cosa non può mai mancare: frutta e verdura di stagione, frutta a guscio e semi oleosi, cereali
integrali in chicco (farro, orzo, miglio, quinoa, teff, riso integrale, sorgo, amaranto, grano
saraceno, ecc.), legumi.

-Apporto supplementare di vitamine ed oligoelementi: l’integrazione è un pilastro fondamentale, che
deve essere mirata e personalizzata, fatta solo in caso di reale bisogno e dopo analisi opportune.
Questa necessità può derivare dal fatto che l’alimentazione occidentale moderna è povera in
micronutrienti,e questo sul lungo periodo può provocare un graduale malfunzionamento dei processi
cellulari e metabolici. Purtroppo spesso le persone scelgono un’integrazione fai da te, senza una vera e
propria personalizzazione, perchè suggerite da una persona amica o addirittura attraverso i social: vale
sempre lo stesso discorso, non dobbiamo dimenticarci che ognuno di noi è diverso, anche nei bisogni,
quindi l’ottimale è chiedere consiglio ad un esperto del settore.

-Igiene Intestinale: L’alimentazione occidentale moderna è troppo ricca di zuccheri raffinati e proteine animali, questo comporta un’alterazione della flora intestinale, favorendo la proliferazione delle specie putrefattive
patogene, che indeboliscono il nostro organismo e lo aggrediscono attraverso le tossine da esse
prodotte. In un soggetto malato, questo meccanismo provoca l’aggravarsi della malattia stessa, con il
peggioramento della salute e la possibilità di guarigione; nelle persone sane, questo squilibrio
intestinale si ripercuote globalmente su tutto l’organismo, con conseguente diminuzione dell’energia,
spossatezza, abbassamento delle difese immunitarie, cambiamenti di umore, generale peggioramente
del benessere psicofisico. L’igiene intestinale, insieme a una cura mirata di probiotici specifici e ad un cambio di alimentazione, permette di ristabilire un buon equilibrio delle diverse specie di flora intestinale, promuovendo quella
benefica e mantenendo sotto controllo quella patogena. Questa pratica si fa a casa, con l’uso di un
cristere casalingo o idrocolon, per permettere la pulizia del tratto finale dell’intestino. Per le modalità di
svolgimento, è bene chiedere una consulenza specifica a un professionista e non improvvisarsi
seguendo delle indicazioni scritte, ecco perchè non troverete qui delle indicazioni di come farlo. Inoltre
vi sono casi in cui è controindicato (come ad esempio in gravidanza, in presenza di ragadi o emorroidi,
etc..)..

-Combattere l’anormale acidificazione del corpo
Normalmente il nostro corpo (cellule, tessuti, organi, sistemi ed apparati) funziona meglio quando il ph
è basico, in un range che va da 7.1 a 7.5 (con un valore ottimale compreso tra 7.39 e 7.41).
Tutti i processi biochimici che si svolgono incessantemente nel nostro organismo, fondamentali per la
vita, come pure l’assunzione di alcuni alimenti, determinano un ambiente acido poiché producono un
accumulo di scorie metaboliche che devono essere eliminate attraverso l’intestino, i reni, la pelle ed i
polmoni: la maggior parte di questi “scarti” sono acidi e devono essere neutralizzati o eliminati.
Lo stato di acidosi è un’alterazione dell’equilibrio acido-base, dove le scorie metaboliche si accumulano
maggiormente a livello tissutale e sanguigno portando a diversi sintomi come: stanchezza mattutina,
frequenti emicranie, alitosi, disturbi del sonno, mancanza di energia e stanchezza cronica,
costipazione, reflusso e bruciori di stomaco, sensibilità e minore resistenza al freddo, disturbi
dell’umore, dolori articolari, ritenzione idrica, etc…
Anche in questo caso, l’alimentazione è nostra alleata: ci sono cibi che favoriscono maggiormente
questo stato di acidosi (e sono detti acidificanti), cibi neutri e cibi alcalinizzanti, che vanno a migliorare
e contrastare l’acidosi. Ovviamente non è il consumo di un singolo alimento che può fare la differenza,
è sempre un discorso di alimentazione complessiva e di quantità.


Guardando l’immagine potremmo riassumere che:
A. E’ fondamentale assumere quotidianamente ed in modo abbondante cibi alcalini, che sono
soprattutto di origine vegetale, ricchi di sali minerali e vitamine: Verdure, specialmente quella a
foglia verde (spinaci, bietole, broccoli, cavolfiori, sedano), cetrioli e cipolle; ottimi anche i tuberi
(carote, zucche, patate); frutta fresca, specialmente mele, pere, banane, avocado, uva,
ananas, meloni, mango, papaya, datteri, fragole, ciliegie, mirtilli, prugne, fichi, datteri e agrumi
(soprattutto il limone); frutta a guscio, in particolare le mandorle (massimo 15 al dì); cereali
integrali, preferendo quelli privi di glutine (miglio, amaranto, riso integrale, riso rosso, riso nero,
grano saraceno e quinoa).
Inoltre altri alimenti non di uso quotidiano come le prugne umeboshi, le alghe, i germogli, il
kuzu, la curcuma, lo zenzero, l’olio di semi di lino, il succo di alghe, la borragine.
Il limone, pur avendo di per sé un ph acido e un sapore aspro, una volta ingerito innesca una
reazione chimica basica e ha quindi un ottimo potere alcalinizzante: per questo è buona
abitudine bere un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone fresco biologico, alla mattina a
digiuno.
B. Gli alimenti acidi si trovano soprattutto tra quelli di origine animale: la carne (soprattutto quella
processata e rossa), i latticini, specialmente quelli vaccini (quelli di capra e pecora generano
minore acidità), le uova, i farinacei raffinati come pane bianco, farina 00, prodotti da forno e
dolci industriali, lo zucchero bianco che è uno dei più potenti acidificanti presente in moltissimi
prodotti confezionati anche salati (sostituirlo con del miele biologico, sciroppi (agave, acero,
malto, riso) o stevia ), il sale bianco (da preferire quello marino integrale o l’uso di erbe
aromatiche e spezie), gli oli raffinati, cibi e bevande alcaloidi come il cacao,il caffè ed il tè
nero, gli alcolici e le bevande gassate.
C. Se si assumono cibi debolmente acidificanti, come i legumi o alcuni cereali integrali, basta
bilanciare il pasto con abbondantissima verdura cruda, meglio se assunta prima.
D. Inoltre camminare e fare esercizio fisico all’aria aperta, stimolano il metabolismo e la frequenza
respiratoria, con aumento dell’eliminazione di acidi deboli e favorendo così la deacidificazione
del corpo.

ATTIVITA’ FISICA

Un altro aspetto fondamentale che deve essere presente sempre nella nostra quotidianità è l’attività
fisica: noi siamo spirito -mente-corpo, quindi è importante lavorare su tutte e tre le dimensioni. Diversi
studi hanno evidenziato che l’esercizio fisico combatte gli stati depressivi, avendo così un beneficio
globale psicofisico.
Anche in questo caso, non improvvisiamoci: siamo tutti diversi!! Ecco alcuni suggerimenti:
1. La camminata, adatta praticamente a tutti perchè modulabile in intensità e durata, rappresenta
un ottimo esercizio che non ha bisogno di programmazione, abbonamenti o particolare
attrezzatura: permette l’attivazione di tantissimi muscoli, migliora il lavoro cardiaco e, fatta con
costanza, dà buoni risultati in pochi mesi. L’impegno minimo richiesto è di 30-40’ per ogni
sessione e l’andatura a passo veloce, almeno tre volte a settimana. Il momento migliore è la
mattina, dove l’ossigenazione dei tessuti è massima, possibilmente all’aperto (no tapis roulant!).
Cammina con consapevolezza e presenza, ascoltando il tuo corpo, le sensazioni fisiche,
l’energia e il setting mentale che cambiano grazie al movimento.
2. La bicicletta rappresenta un altro allenamento semplice, che ti permette di scoprire più
velocemente la natura ed il territorio vicino a te, sempre con l’attenzione al proprio corpo.
3. La corsa è sicuramente un’attività più impegnativa, che necessità di un allenamento graduale e
può non essere per tutti. Meglio seguire dei programmi appositi per imparare in breve tempo a
correre in modo continuativo.
4. Il Pilates è la sintesi perfetta fra le discipline di allenamento orientali e quelle occidentali, dove
forza, flessibilità, concentrazione, respirazione ed equilibrio si fondono in un unico di lavoro. La
grande differenza rispetto al fitness e ad altri sport, è una profonda connessione e percezione
del proprio corpo. I movimenti e il respiro sono coordinati e fluidi, ricordano una danza: l’effetto
è rigenerante ed energetico, si alleviano le tensioni accumulate, i muscoli si tonificano e si
rilassano al tempo stesso. E’ adattabile a tutti: giovani, anziani, sportivi, sedentari, atleti e per
coloro che sono sottoposti a terapie di riabilitazione. Ogni lezione è pensata su misura per ogni
persona, si lavora tutti insieme ma in modo personalizzato con la costante assistenza
dell’istruttore.

BENESSERE PSICOLOGICO

Pilastro fondamentale sia della psicoalimentazione che del metodo Kousmine, è il benessere
psicologico. Questo dipende sia da abitudini che abbiamo intese come alimentazione, attività fisica e
riposo (quadrante dell’individuale oggettivo), sia dal percorso di crescita dell’IO interiore, attraverso
diversi strumenti come la respirazione, la meditazione, le visualizzazioni, le affermazioni, lo yoga,
esercizi tibetani.. (individuale soggettivo).
Sul piano organico, vi è una connessione diretta tra intestino e cervello, i due sistemi comunicano in
modo bidirezionale e si influenzano reciprocamente. Il microbiota è composto da virus, batteri, funghi,
si trova dappertutto nel nostro corpo, non solo a livello intestinale: nel cavo orale, nel tratto urogenitale,
in quello respiratorio e nel comparto gastro-intestinale, una comunità che conta più di centomila miliardi
di cellule che esprimono 3.3 milioni di geni.
Riferendosi al microbiota intestinale esso svolge diverse e fondamentali funzioni, essenziali per la
nostra salute:
● È responsabile della produzione di nutrienti essenziali come la vitamina B12, i folati, la vitamina
K, la cui carenza può portare a sviluppare diverse patologie;
● Modula le funzioni immunitarie e ci permette così di combattere le infezioni;
● Stimola la motilità intestinale;
● Regola l’accumulo di grasso corporeo;
● E’ il produttore di importantissime molecole grazie alla fermentazione delle fibre che
assumiamo: gli acidi grassi a catena corta, che diminuiscono il rischio di sviluppare il diabete di
tipo 2, le malattie cardiache, patologie correlate con l’infiammazione, prevenire il cancro al
colon;
● Promuove l’integrità intestinale;
● Gli organismi buoni influiscono sulla produzione di neurotrasmettitori come dopamina,
serotonina, glutammato e acido gamma-aminobutirrico (GABA), tutti fondamentali per la
regolazione dell’umore, della memoria e dell’attenzione.
Molti studi hanno confermato che le alterazioni del microbiota intestinale possono essere causa di
diverse condizioni: obesità, allergie, disturbi autoimmuni, sindrome dell’intestino irritabile, malattia
infiammatoria intestinale, depressione, ansia, iperattività.
Gli strumenti che possiamo applicare sono già stati illustrati: alimentazione secondo il metodo
Kousmine, attività fisica quotidiana, buon riposo e sonno, igiene ed equilibrio intestinale.
Sul piano emotivo e “mentale”, se così lo possiamo definire, lo stress eccessivo e la scorretta
comunicazione con noi stessi sono i principali fattori che determinano una buona relazione con il cibo,
facendo in modo che questi resti sano nutrimento e non strumento emotivo di sfogo, canale di
consolazione, rifugio, etc..
Essere consapevoli a sé stessi è il primo passo, modulando positivamente i nostri comportamenti e le
nostre azioni. Un paio di pratiche utilizzate nella psicoalimentazione e che danno davvero un grande
aiuto nel gestire la fame emotiva collegata a stati di stress sono la meditazione, nello specifico con la
tecnica della mindful eating (mangiare in modo consapevole e presente), e la tecnica EFT tapping (
Emotional Freedom Techniques).

-La mindful eating si può descrivere “come un modo per coltivare unapiù piena presenza all’esperienza del momento, al qui e ora. Non è facile descriverlo a parole perché si riferisce ad una pratica, a un’esperienza diretta. La mindful eating e le relative pratiche perciò non sono altro che l’applicazione della mindfulness alle scelte alimentari e all’esperienza del mangiare; diventa un modo di fare esperienza che coinvolge il corpo, tutti i sensi, il cuore e la mente nella scelta, nella preparazione e nel consumo del cibo quotidiano.” (tratto dall’articolo sul blog mindful eating: come portare maggior consapevolezza ai pasti di Chiara dal Bello).

-L’EFT è una tecnica di auto-aiuto che consente di riequilibrare il sistema energetico, riducendo l’attività
dell’amigdala e modulando la produzione degli ormoni delle stress (adrenalina e cortisolo), ottenendo
così profondi miglioramenti a livello fisico, emotivo e mentale: si applica in caso di stress, traumi,
problemi fisici, ansia, cattiva autostima.

-Anche la comunicazione con noi stessi e le frasi che ci diciamo o che pensiamo creano una diversa
attitudine mentale: le parole hanno una profonda valenza suggestiva. Frasi e parole con valenza
negativa andrebbero sostituite con il corrispettivo positivo. Qualche esempio:
– Invece di dire “voglio perdere peso” prova con “migliorare la mia forma fisica”;
– Invece di “spero o cercherò di farcela in questo percorso” prova con “è una grande opportunità
di cambiamento con questo percorso”;
– Invece di “ il cambiamento lo sento come un problema” prova con “sono curiosa di sperimentare
questo cambiamento, sento che può essere un’occasione positiva per mettermi in gioco”.
Provate ad allenarvi quotidianamente con questo esercizio, cambierà molto il vostro assetto mentale.

Questo è un assaggio del metodo, se vi siete incuriositi potete visitare i siti di Psicoalimentazione
(https://www.psicoalimentazione.it/), del metodo Kousmine (https://www.kousmine.org/) e sul nostro
sito.

“L’insegnamento della cicala: Facilmente lascia sul tronco una pelle che non le serve più; anzi, che ormai le va stretta. Lasciamo andare i vecchi schemi, le inutili sofferenze, i pensieri limitanti. Abbandoniamo sulla spiaggia, o sulla strada, o ovunque vogliamo, ciò che non ci è più funzionale e che ostacola le nostre scelte. Apriamoci alla vita con una nuova pelle. Dispieghiamo le ali. Via il rimpianto, il senso di colpa, l’attaccamento, via le sterili abitudini. E lasciamo con amore sul tronco del passato la nostra vecchia pelle che ormai non ci serve più.”  tratto da Psicolimentazione, nutrire il corpo e la mente di Marilù Mengoni.