Profumo di feste! Le virtù della cannella

Anche se stiamo vivendo un momento buio e complicato e, purtroppo, nonostante 2 anni di pandemia, c’è il rischio di nuove chiusure, vorrei tenere alto il morale concentrandoci sulle piccole cose piacevoli della vita, come il profumo delle spezie natalizie! Basta una zaffata di cannella, zenzero, chiodi di garofano, anice stellato e bucce di agrumi ed è subito Natale!

E il bello è che alcune di queste spezie hanno anche notevoli proprietà benefiche.

Oggi mi concentrerò sulla cannella, la mia preferita.

La cannella è una spezia derivata dalla corteccia di alberi appartenenti alla famiglia delle Lauraceae. Ne esistono moltissime varietà e ognuna contiene diverse quantità di sostanze bioattive. Le varietà più usate sono Cinnamomum zeylanicum (Cannella Ceylon o Cannella “vera”) e Cinnamomum cassia (o Cannella Cinese). La cannella si ottiene dalla corteccia della pianta, frammentata e arrotolata in cilindretti, la quale viene poi essiccata e venduta tal quale oppure sotto forma di polvere (decisamente più comoda, anche se perde più facilmente le proprietà). L’olio essenziale (ottenuto dalle foglie e dai giovani rami) è impiegato in diversi modi, anche per uso cutaneo.

Le principali sostanze con azione benefica contenute nella cannella sono l’aldeide cinnamica, l’acido cinnamico e molecole antiossidanti come procianidine e catechine. Questa spezia è anche fonte di ferro, calcio, manganese e fibre.

La Cannella Ceyoln è considerata la più pregiata e anche la più “virtuosa”.

Tradizionalmente la cannella viene impiegata per:

  • Alito pesante (usata anche all’interno di dentifrici)
  • Salute del colon
  • Aumenta la circolazione del sangue nell’utero e favorisce la rigenerazione dei tessuti quindi viene usata per disturbi del ciclo mestruale e come anticancro
  • L’olio essenziale è antimicrobico e antifungino
  • Antidiabetico
  • Antiinfiammatorio
  • Antielmintico, nematocida, insetticida (anche per zanzare)
  • Antiossidante (per prevenzione delle patologie metaboliche e legate all’età ma anche per conservare i cibi).

 

Cosa dice la scienza?

Leggendo alcune Review e qualche studio scientifico (trovate la bibliografia alla fine dell’articolo) ho trovato conferma di quanto afferma la tradizione. La cannella ha azione:

  • ANTIOSSIDANTE: in studi sui ratti si è visto un aumento degli enzimi antiossidanti epatici e cardiaci e di glutatione (un potente antiossidante endogeno). In un altro studio si è vista un’azione simile alla SOD (superossidodismutasi, un altro potente antiossidante prodotto dalle nostre cellule). Gli estratti acquosi e alcolici di cannella hanno ridotto la perossidazione lipidica in vitro. Inoltre si è vista un’attività antiossidante verso i radicali liberi (molecole molto reattive che tendono a danneggiare le cellule, come ad esempio il perossido di idrogeno, l’ossido nitrico e i lipidi perossidi).
  • ANTIINFIAMMATORIA: alcune componenti della cannella esplicano quest’azione tramite inattivazione di Nf-kB (Nuclear Factor kappa beta) che svolge un ruolo primario nella regolazione della risposta immunitaria, nell’infiammazione, nella proliferazione cellulare, nell’apoptosi e nel cancro. Nella C. Cassia e nella C. ramulus, si è vista una soppressione di NO (ossido nitrico) e COX-2 (enzima cicloossigenasi), entrambi coinvolti nell’infiammazione, a livello del sistema nervoso centrale.
  • PROTEZIONE DA DANNI NEUROLOGICI: una review riporta che la sostanza cinnamofillina (Cinnamophilin) nella C. philippinensis protegge dai danni dovuti a ischemia cerebrale nei ratti (dose: 80mg per kg di peso somministrata dopo il danno). Inoltre c’è un effetto positivo sul Parkinson (tramite upregolazione del gene DJ-1), migliora le funzioni cognitive nei topi, riduce la formazione della beta-amiloide coinvolta nell’Alzheimer (nelle mosche prese come organismo modello per la malattia), sopratutto la Ceylon.
  • ANTIDIABETICA: è stato isolato dalla cannella un “insulin-potentiating factor” (IPF), cioè un fattore che potenzia l’insulina e che aiuta quindi ad abbassare il glucosio e il colesterolo. Sono presenti anche dei polimeri di polifenoli di tipo A che agiscono simulando l’insulina. Un derivato dell’acido cinnamico (il naftalenemetil estere) ha dimostrato di abbassare il glucosio nel sangue confermando l’effetto antidiabetico della cannella. L’effetto, però, dipende molto dalla dose e non è ancora stato chiarito quanta cannella e quale forma sia necessaria per ottenere un abbassamento clinicamente significativo di glucosio. In uno studio si sono trovati benefici usando 3 dosaggi: 5-10-20 mg per kg di peso corporeo, che per un uomo medio di 70kg corrispondono rispettivamente a 350mg-700mg-1400mg. L’effetto di riduzione del glucosio nel sangue, abbinato all’azione regolatoria sul ciclo mestruale, rendono la cannella una spezia particolarmente utile per la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
  • ANTIMICROBICA: questa proprietà è stata rilevata in diversi studi, in particolare per l’olio essenziale. Si è visto un effetto positivo verso alcuni batteri (Pediococcus halophilus, Staphylococcus aureus, Listeria monocytogenes, Enterococcus faecalis, Bacillus cereus, Salmonella choleraesuis, Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa, Yersinia enterocolitica) ma anche per funghi e lieviti (Spergillus flavus, Mucor plumbeus, Penicillium roqueforti, Eurotium sp., Candida lipolytica, Pichia membranaefaciens, Debaryomyces hansenii, Zygosaccharomyces rouxii, Torulopsis utilis, Schizosaccharomyces pombe, Candida albicansSaccharomyces cerevisiae. Questa azione avviene tramite adesione alla superficie delle cellule microbiche e accumulo nella parete cellulare del microbo. Alcune sostanze della cannella alterano la struttura della parete aumentandone la permeabilità e causando l’uscita di metaboliti intracellulari e quindi la morte del microorganismo.
  • ANTICANCRO: ha effetto antiangiogentico, cioè contrasta la formazione di vasi sanguigni del tumore che servono per nutrirlo (tramite delle procianidine che inibiscono il Vascular Endothelial Growth Factor 2 – VEGFR2). Un derivato della cinnemaldeide inibisce la crescita tumorale. La stessa aldeide sembra inibire anche l’attività di Nf-kB, e la produzione di TNF-a (Tumor Necrosis Factor –alfa, riducendo quindi la crescita tumorale e aumentandone l’apoptosi (cioè la morte programmata del tumore).
  • BENEFICI CARDIOVASCOLARI: in uno studio si è visto che la cinnemaldeide e l’acido cinnamico di Cassia combattono l’ischemia miocardica. Inoltre, tramite il blocco dei recettori Tromboxano A2 (TXA2) aiutano a ridurre l’aggregazione piastrinica e il cancro. In maiali e cani si è visto un effetto ipotensivo dovuto a vasodilatazione periferica. Nei ratti, invece, la cannella ha ridotto il colesterolo totale e i trigliceridi. In uno studio si è visto che la somministrazione di 1,3-6 mg al giorno di cannella riduceva glucosio, colesterolo e trigliceridi.

 

Dosaggio e possibili effetti collaterali

Nonostante i numerosi benefici i fitoterapici non sono sempre sicuri e si può incorrere in effetti collaterali come ad esempio dermatiti allergiche, tossicità di alcuni organi o interazioni con cibi o farmaci.

Normalmente la dose di cannella suggerita per gli integratori è di 1-4g al giorno. Per l’olio essenziale invece (che è più forte) varia da 50 a 200 mg al giorno. Per dosi fino a 6 g al giorno non sono stati riportati effetti avversi (1 cucchiaino di cannella corrisponde a circa 2-3g).

Quindi, l’uso alimentare, come aromatizzante, è sicuro, ma se ne consumiamo una quantità molto maggiore potremmo avere: difficoltà respiratoria, aumento della frequenza cardiaca e aumento della sudorazione, seguito da stati depressivi e sonnolenza, può aggravare i sintomi della rosacea e incrementare il rischio di sviluppare cancro alla bocca. Inoltre si possono avere reazioni allergiche.

La cumarina (coumarin), naturalmente presente nella cannella, può avere un impatto negativo sul fegato, per cui le persone che hanno patologie epatiche dovrebbero evitarla in dosi elevate. C’è da dire però che la cumarina si trova in quantità maggiori nella cannella Cassia, mentre è presente solo in basse concentrazioni nella cannella Ceylon (che è da preferire).

La cannella, sempre se assunta in dosi molto elevate, può anche interagire con farmaci per il diabete abbassando troppo il glucosio nel sangue oppure con le tetracicline (antibiotici). Questi effetti dipendono anche dalla qualità della cannella, se è stata trattata, trasportata, conservata correttamente, se non è stata contraffatta con altre varietà/spezie, ecc.

L’olio essenziale, usato esternamente, può produrre rossore, irritazione e bruciore. Inoltre, può interagire con statine (farmaci per abbassare il colesterolo), acetaminophen (paracetamolo), amiodarone (per il cuore), carbamazepina (anticonvulsivo), antifungini, methotraxato (antitumorale) e methyldopa (per l’ipertensione).

In un trial clinico in cui 28 soggetti sono stati trattati per 3 mesi con cannella Ceylon in dosi incrementali di 85-250-500 mg al giorno non sono stati riscontrati effetti avversi, ma sono sicuramente necessari ulteriori studi sull’uomo.

Purtroppo la cannella fino ad oggi è stata studiata principalmente su organismi modello (animali) e con dosaggi e varietà non ben definite. Per poter dare maggiori indicazioni sono necessarie maggiori evidenze scientifiche sugli effetti terapeutici di questa spezia. Quello che possiamo sicuramente dire è che in dosi alimentari (1-2 cucchiaini al giorno al massimo) è sicura e, se assunta con regolarità, abbinata ad uno stile di vita sano, può aiutare ad esplicare i benefici sopracitati.

 

E in gravidanza?

Si sente spesso dire che la cannella, aumentando la contrattilità uterina, possa indurre il travaglio. In realtà non ci sono prove di questo e anzi, in gravidanza la cannella potrebbe indurre gli effetti collaterali citati precedentemente. Non ci sono linee guida specifiche per l’assunzione di questa spezia in gravidanza, per cui, per precauzione, è meglio evitarla in grandi quantità o sotto forma di integratore. È invece consentito l’uso culinario, anche quotidiano, purchè non si superi il mezzo cucchiaino da tè al giorno.

 

Usi in cucina

Si può usare nei biscotti e nelle torte fatte in casa con farine integrali, nello yogurt, nelle macedonie (super buona con mela, pera e arancia!), nel latte vegetale (es. mandorla, riso, avena) per fare un cappuccino aromatizzato oppure nel famoso Golden Milk (ricetta prossimamente sul sito) o ancora si può mettere in preparazioni salate come le verdure saltate, le vellutate di legumi o l’hummus (ottima abbinata a spezie indiane come il Garam Masala o il curry).

 

Bibliografia:

https://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/cannella.html

https://www.webmd.com/parenting/do-cinnamon-sticks-induce-labor#2

file:///C:/Users/utente/Desktop/12906_2017_Article_2067.pdf 

file:///C:/Users/utente/Desktop/cannella%20review.pdf

file:///C:/Users/utente/Desktop/12937_2015_Article_98.pdf

file:///C:/Users/utente/Desktop/fphar-12-600139.pdf 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4003790/