Agosto 21, 2020 / Articoli
22 Agosto 2020: Earth Overshoot Day
GLOBAL FOOTPRINT NETWORK (organizzazione internazionale no-profit di ricerca ambientale) ha lanciato dal 2006 un’iniziativa che rende noto il giorno del sovrasfruttamento della terra (overshoot day). Dopo opportuna elaborazione di dati forniti da tutti i paesi , viene calcolato il numero dei giorni dell’anno in cui la biocapacità (capacità di rigenerare le risorse naturali) del Pianeta è sufficiente a sostenere la nostra impronta ecologica (domanda di quelle stesse energie); si determina in questo modo il “break even”: termine di economia aziendale che indica il punto in cui le risorse sono in pareggio. Da quel giorno (overshoot day) per arrivare alla fine dell’anno, l’umanità aumenterà il proprio deficit ecologico con la terra, utilizzando più di quanto possa essere rigenerato dal Pianeta .
Nel 2020 la data cade il 22 agosto, più di tre settimane dopo rispetto al 2019: un’inversione storica, che non si è mai verificata dal 1970, periodo in cui secondo i National Footprint and Biocapacity Accounts (NFA) è iniziato il sovrasfruttamento della Terra. Attualmente si usa il 60% in più di riserve energetiche, ittiche, suolo e foreste che gli ecosistemi non riescono a rinnovare facilmente; occorrerebbero 1, 6 pianeti oltre la Terra per arrivare a fine anno con il conto in pari.
L’OVERSHOOT DAY ci offre l’opportunità di comprendere quale futuro vogliamo creare. Possiamo considerare, a questo proposito, due importanti riflessioni che riguardano rispettivamente la situazione dell’ Italia e l’ impatto della pandemia che recentemente ha colpito il mondo.
Il giorno di sovrasfruttamento della Terra, viene calcolato sia a livello globale che nazionale, per l’Italia è il 14 maggio 2020, quasi 2 mesi e mezzo in anticipo rispetto all’overshoot day mondiale. Tra tutti i paesi del mondo (di ognuno si calcola il valore annuale dello sfruttamento di risorse ambientali) l’Italia è al nono posto per pesantezza della propria impronta ecologica. Nel 2020 se lo stile di vita italiano appartenesse a tutto il mondo, per arrivare alla fine dell’anno occorrerebbero 2,7 pianeti Terra. Gli studi dicono che produzione di cibo e trasporti (un paese in deficit ecologico importa biocapacità con il commercio emettendo CO2 in atmosfera) influiscono in modo importante sulla nostra impronta ecologica: bisogna lavorare per rendere più sostenibili questi settori, ambiti nei quali anche singolarmente possiamo dare il nostro contributo con scelte consapevoli.
Nel 2020 l’overshoot day con data 22 agosto, confrontata con quella del 2019 che cadeva il 29 luglio, mette a fuoco la realtà di una diminuzione del sovrasfruttamento. La pandemia che ha colpito il mondo e le misure di contenimento messe in atto, hanno determinato un diverso stile di vita e una conseguente riduzione nei consumi delle risorse del Pianeta, dimostrando come questa sia possibile anche in breve tempo (Footprintnetwork org.). Questa inversione di tendenza non è intenzionale, ma può suggerirci una scelta determinata da consapevolezza e non da alcun disastro. Riporto a questo proposito l’illuminata riflessione di LAUREL HANSCOM (CEO a Global Footprint Network):
“L’umanità si è trovata unita dalla comune esperienza della pandemia, realizzando quanto le nostre vite sono interconnesse. Tuttavia, non possiamo ignorare la profonda disuguaglianza delle nostre società nè le tensioni sociali, economiche e politiche che sono state esacerbate da questo disastro globale. Mettere il concetto di rigenerazione delle risorse al centro dei nostri sforzi di ricostruzione e recupero, può aiutare sia a correggere gli squilibri nella società umana che nel nostro rapporto con il Pianeta.”