Maggio 4, 2020 / Articoli
Cambiamenti climatici, inquinamento e Covid-19: le facce di una stessa medaglia!
Questa pandemia nasce dal disordine che 7,5 miliardi di esseri umani hanno creato nel mondo alterandone profondamente gli equilibri a tal punto che la zoonosi cioè il passaggio di un virus infettivo da altre specie animali all’animale uomo è diventata frequente….
…noi abbiamo alterato non solo il tempo e il ciclo delle stagioni ma anche come i virus si propagano ed è come se la Terra volesse dare uno scossone per liberarsi di questi 7 miliardi e passa di persone che la stanno violentando”
Con queste parole Corrado Augias, noto giornalista e scrittore ha spiegato a suo modo l’avvento di questa pandemia da COVID 19.
C’è veramente qualche collegamento tra la crisi ambientale che stiamo vivendo e la pandemia in atto o rimane solo una visione ambientalista romantica?
L’Associazione Medici per l’Ambiente è intervenuta qualche settimana fa con un webinar proprio sul tema di cui riporto con piacere l’intervento del professore Gianni Tamino, docente emerito di Biologia generale all’Università di Padova, deputato ed europarlamentare e oggi membro dei Comitati Scientifici dell’Associazione Medici per l’ambiente-ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e dell’Associazione Italiana per lo Sviluppo dell’Economia Circolare.
Secondo l’esperto, pandemia, inquinamento e cambiamenti climatici sono le facce della stessa medaglia perchè nascono dall’alterazione degli equilibri ecologici e ambientali senza precedenti messi in atto dall’uomo.
L’ambiente
Il nostro pianeta è un sistema complesso in cui diverse specie di organismi animali e vegetali vivono in relazione tra loro e con gli elementi naturali (acqua, aria, terra); l’obiettivo di ogni specie è quello di riprodursi per colonizzare l’ambiente e assicurare la sua sopravvivenza. In ogni ecosistema, il numero di individui di ogni specie rimane sempre inferiore alla disponibilità delle risorse e viene mantenuto tale da meccanismi di autoregolazione a feedback negativo come il rapporto preda-predatore: alla crescita del numero di predatori corrisponde una diminuzione significativa del numero delle prede, che innesca, per scarsità di cibo, un conseguente calo anche dei predatori.
L’uomo
La presenza dell’uomo ha rotto questo equilibrio: con la scoperta dell’agricoltura e allevamento infatti, è diventato possibile sfamare più persone e il limite della crescita demografica è cambiato ma comunque ogniqualvolta il numero di individui è risultato troppo elevato per quel territorio, sono intervenuti fattori ambientali e sociali come le migrazioni, le guerre, le epidemie* a riportare la popolazione sotto il limite.
Quanto più si superano i limiti della disponibilità di risorse del territorio, quanto più si altera l’ambiente di vita, tanto più facilmente uno o tutti insieme questi meccanismi entrano in funzione.
Dalla Rivoluzione Industriale in poi, l’uomo ha sviluppato tecnologie che gli hanno permesso di utilizzare in modo più ampio le risorse del pianeta sottraendole a quelle di altre specie per produrre utensili di limitata durata con conseguente produzione di inquinamento e rifiuti.
Conseguenze della presenza dell’uomo:
– la continua crescita dell’inquinamento che ha comportato la morte prematura di molti milioni di persone e un incremento di malattie cronico degenerative che indeboliscono la popolazione;
– un aumento delle temperature e una maggiore frequenza di alluvioni e siccità che ha reso sempre più difficile il mantenimento degli ecosistemi e della biodiversità.
Le attività umane (deforestazione, cementazione, monocolture) hanno inoltre cambiato l’assetto degli habitat di molte specie animali, mettendo così più facilmente a contatto animali selvatici con esseri umani che in alcuni paesi vengono catturati per essere venduti in mercati affollati, rendendo più facile il salto di specie per i loro patogeni (come è stato per il virus di Ebola).
Inoltre gli allevamenti, in particolare di polli e suini, con concentrazioni di molti capi in spazi ridotti, alimentati con mangimi contenenti antibiotici, favoriscono una forte pressione selettiva sui loro virus e batteri, che mutano velocemente verso ceppi e tipi più aggressivi anche verso la specie umana, come è avvenuto per l’influenza aviaria e suina.
Conclusioni
Quindi questa pandemia rappresenta una reazione allo stato di stress che abbiamo causato al pianeta e per prevenire nuovi eventi simili dobbiamo:
– ripensare al nostro rapporto con la natura e al modo in cui sfruttiamo il suolo, a trasformare i sistemi alimentari favorendo processi produttivi industriali ed agricoli basati sull’economia circolare, sostenibili, con ricorso a fonti energetiche rinnovabili
– cambiare completamente il paradigma culturale, economico, sociale e politico: colmando la distanza economica tra nord e sud del mondo mediante il sostegno di progetti che nascono dal basso, locali e realistici perché ideati e tarati sul bisogno effettivo; affrontando le emergenze sociali come le guerre locali che flagellano paesi come la Siria e l’Africa, che indeboliscono la popolazione e rappresentano “terreno fertile” per la nascita e diffusione di nuove epidemie.
Questo è la richiesta delle associazioni ambientaliste italiane e internazionali e degli istituti di ricerca ai leader mondiali.
Il pensiero dei Nutrizionisti per l’Ambiente
La speranza e l’obiettivo dei Nutrizionisti per l’Ambiente è che la lezione possa essere servita per una svolta dal basso, nel e dal singolo.
In questi due mesi di vita reclusa in cui molte delle nostre abitudini sono state stravolte, alcuni di noi hanno sperimentato cosa significhi andare dal produttore agricolo anziché al supermercato scoprendo che le rape esistono anche crude e non solo cotte, che i peperoni e melanzane non ci sono in primavera ed è più bello avere qualcuno a cui poter chiedere consigli e curiosità.
Altri hanno provato che il pane si può fare anche in casa e viene anche piuttosto bene e che oltre alla farina 00 ne esistono molte altre.
Altri ancora hanno scoperto quanto sia importante il contatto con l’ambiente esterno e bello camminare senza vincoli o quanto un rallentamento dei ritmi di vita non sia poi così negativo.
Altri hanno infine scoperto nuove attitudini e propensioni che potrebbero anche diventare un hobby o una professione…
Il cammino per qualcuno di noi è iniziato, andiamo avanti…….
*quelle di tubercolosi, malaria, colera, dissenteria, AIDS, Ebola o le recenti pandemie di influenza spagnola, asiatica, Hong Kong, suina e aviaria, oltre ad altri tipi di coronavirus, precedenti il Covid-19 (SARS e MERS) e alla comune influenza stagionale, che, causa ogni anno, secondo l’OMS, circa mezzo milione di morti in tutto il mondo e secondo Epicentro, considerando decessi diretti e per complicanze a malattie pregresse, si arriva a circa 8 mila morti all’anno in Italia.