Come il Capitano!

Avrete letto anche voi questi giorni quel bellissimo estratto preso dal Libro Rosso di Carl Gustav Jung scritto agli inizi del secolo scorso che narra di una conversazione tra il mozzo e il Capitano di una nave ferma al porto e bloccata per la Quarantena. Il Capitano invita il mozzo ad una riflessione parlando di un’esperienza simile che egli stesso aveva vissuto tempo prima. Mi sono lasciata trasportare dalle splendide parole e ho selezionato alcune righe che vi invito a leggere.

 

“Dovevo attendere più di venti giorni sulla nave. Erano mesi che aspettavo di far porto e di godermi un po’ di primavera a terra. Ci fu un’epidemia. A Port April ci vietarono di scendere. I primi giorni furono duri. Mi sentivo come voi. Poi iniziai a rispondere a quelle imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un comportamento si crea un’abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri. Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta ottica, poi mi adoperai per vincere. Cominciai con il cibo. Mi imposi di mangiare la metà di quanto mangiassi normalmente, poi iniziai a selezionare dei cibi più facilmente digeribili, che non sovraccaricassero il mio corpo. Passai a nutrirmi di cibi che, per tradizione, contribuivano a far stare l’uomo in salute…”

 

Il Capitano decide di mangiare la metà della porzione normale, facendo anche attenzione a scegliere i cibi giusti. Attua una sorta di digiuno, e si è dedica ad altre pratiche del corpo come la respirazione e l’esercizio fisico per fortificarsi in un momento di Quarantena che avrebbe invece potuto logorarlo sia fisicamente che mentalmente e poter beneficiare al meglio e mettere a frutto questo tempo di pausa forzata.

 

Parto da alcune definizioni da Vocabolario:

Il termine digiuno indica un “periodo di astensione totale o parziale dagli alimenti – sia volontaria sia in osservanza di una prescrizione medica o di un precetto ecclesiastico – durante il quale l’organismo consuma i materiali nutritivi accumulati in precedenza.” (Treccani)

Il termine detox fa riferimento a un “processo in cui una persona si astiene da o elimina dal proprio corpo sostanze tossiche o poco salutari” (Oxford Dictionaries).

 

La pratica del digiuno non è nulla di nuovo, ha oramai secoli di tradizione alle spalle e ha dimostrato di apportare benefici molto salutari all’organismo. Già nell’antichità infatti si facevano cure e ritiri di digiuno.

Tutt’ora è legato in forme diverse alle religioni per premettere la depurazione di anime e corpo. Il Cristianesimo lo limita a due giorni in questo periodo di Quaresima, nel venerdì Santo e nel mercoledì delle Ceneri, la chiesa Ortodossa nelle zone rurali prevede digiuni periodici fino a 180 giorni all’anno, l’Islam ha il suo mese di Ramadam…

La scienza stessa ha studiato molte pratiche differenti di digiuno negli ultimi anni, dalla Dieta Mima Digiuno di Valter Longo, alle restrizioni caloriche dei vari tipi di digiuno intermittente, ai digiuni totali per 24h in uno-due giorni a settimana, alla pratica delle restrizione calorica dei pasti nella Dieta della Longevità di Okinawa e in generale delle Blue Zones, facendo delle scoperte interessanti:

 

– Si attiva l’autofagia: l’intelligenza del corpo sotto lo stimolo della carenza di energia da fonti alimentari sfrutta le cellule e le molecole danneggiate per nutrirsi fornendo nuova energia e al contempo eliminando parti disfunzionali

– Si attivano fenomeni di rigenerazione cellulare: a seguito dell’eliminazione delle componenti danneggiate, il corpo inizia a crearne di nuove. Il corpo rinnova se stesso.

– Sintetizza l’ormone Gh (Growth Hormone), l’ormone della crescita che attiva contemporaneamente lo sviluppo della massa muscolare e della perdita di grasso corporeo.

– Migliora la sensibilità insulinica: di conseguenza di abbassano i livelli medi di insulina e si riduce l’infiammazione corporea.

– Si attivano geni protettivi nei confronti di diverse patologie e strettamente coinvolti nei meccanismi blocco dell’invecchiamento e della longevità.

 

Ma da dove parte la depurazione? Abbiamo organi interni deputati a questo scopo: la mucosa intestinale, il fegato e i polmoni.

Il fegato, è per eccellenza l’organo della depurazione: filtra tutto ciò che arriva da intestino intervenendo nel metabolismo degli alimenti, delle tossine e dei farmaci. Se lo stile di vita che conduci ti porta a mangiare senza attenzione alla quantità e alla qualità, se corri tutto il giorno e sei stressato dal lavoro e dal traffico, se vivi in un ambiente inquinato, se passi poco tempo all’aria aperta, è molto probabile che tu abbia un accumulo di tossine da metabolizzare. Questo accumulo satura la capacità depurativa degli organi deputati alla detossificazione che fanno molta più fatica a lavorare perché sovraccarichi, con la conseguenza che le tossine rimangono in circolo e alcuni segnali del corpo si fanno più evidenti.

 

Come facciamo a capire se il nostro fegato sta facendo fatica?

Mal di testa, problemi digestivi, sovrappeso, stress e stanchezza cronica, mancanza di energia e vitalità, malumore, pelle spenta, secca e priva di luminosità possono essere dei sintomi. Significa che il fegato ha la necessità di prendersi una pausa.

 

Pensando proprio al momento attuale è molto probabile che siamo in accumulo di tossine. Perché?

Uno) arriviamo dai mesi più freddi durante i quali che abbiamo vissuto per mesi in ambienti più chiusi.

Due) In questo momento aggiungiamo anche gli “stressor” legati alla grave situazione sanitaria che stiamo vivendo: il restare in casa per la pandemia da Coronavirus, la preoccupazione per il nostro stato di salute e per quello dei nostri cari, la paura per quel che sarà e da mancato lavoro, la mancanza di vita sociale. Tutto ciò ci porta ad un accumulo ancora maggiore di tossine da smaltire.

Tre) Restando a casa in molti si stanno dedicando maggiormente alla cucina. Negli scaffali dei supermercati c’è stata una razzia per riempire le dispense di casa … Sicuri che le ricette che realizzate non vadano ad interferire con il buon funzionamento del fegato? Grigliate, torte fatte in casa, comfort-food con eccesso di grassi e zuccheri …

Puoi sfruttare questo periodo per renderlo proficuo, come il Capitano nel racconto letto. Scegli innanzitutto alcuni pasti per ridurre l’introito proteico e contenere l’apporto calorico, allo scopo di promuovere l’ottimale funzionalità epatica e fornire al fegato tutti i substrati necessari a sostenere i vari processi di detossificazione. In generale, tali sostanze si trovano nei vegetali e nei cereali integrali, basta aumentarne la frequenza del consumo. Lascia da parte alcol, che impatta fortemente sul fegato e tutti i cibi che hanno contemporaneamente zero fibra e alto carico di grassi saturi: le carni, i salumi, i formaggi. L’importante è sì quello che togli, ma ancora più importante è quello che devi introdurre, prima tra tutte le verdura.

Una buona idratazione e l’assunzione di antiossidanti aiutano l’ossidazione cellulare, contrastano i radicali liberi e permettono di alleggerire il fegato. Non affidarti ad integratori o sciroppi miracolosi, piuttosto lavora per cambiare abitudini, investendo il tempo partendo dalla tavola. E’ il momento migliore per poterlo fare e sperimentare.

Una buona pratica potrebbe essere quella di scegliere due sere a settimana nelle quali consumare solo verdura.

Alcuni consigli in merito:

– Gustati con calma la cena (tanto che fretta hai, dove devi andare?)

– Prepara più portate abbinando colori, consistenze e temperature differenti: croccante vs vellutato, fresco vs tiepido, da masticare vs da sorseggiare

– Mastica lentamente per aumentare il vostro senso di sazietà ed evitare i gonfiori

– Abbina una bevanda calda: un brodo vegetale durante il pasto o un infuso di liquirizia e finocchio alla fine

– Dopo aver mangiato chiediti: “Cosa sento? Come mi sento?”” e indaga: minor pesantezza, nessun affaticamento post prandiale, maggiore concentrazione, buon senso di sazietà, appagamento della pancia e della mente?

Cerca di viverla come un’esperienza positiva in cui ti prendi cura di te e prova a inserirla come nuova abitudine nella tua routine settimanale durante questo periodo di quarantena per poi andare a ricercarla, quando la vita riprenderà il suo corso!

 

Riferimenti:

http://www.assoctc.it/wp-content/uploads/2020/03/Dal-Libro-Rosso-di-Carl-Gustav-Jung.pdf

“Meal timing during alternate day fasting: Impact on body weight and cardiovascular disease risk in obese adults.”; Hoddy KK1 et al, Obesity (Silver Spring). 2014

Substrate Metabolism and Insulin Sensitivity During Fasting in Obese Human Subjects: Impact of GH Blockade.

Meal timing during alternate day fasting: Impact on body weight and cardiovascular disease risk in obese adults. Hoddy KK1, Kroeger CM, Trepanowski JF, Barnosky A, Bhutani S, Varady KA.

https://www.eurosalus.com/Sovrappeso/Le-varie-forme-di-digiuno-breve-o-intermittente-per-controllare-infiammazione-e-eccesso-di-peso

https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2517920