Agosto 19, 2019 / Articoli
Incendi in Siberia: peggiora il riscaldamento globale e muore la biodiversità
Come molti di voi sto cercando di godere di questi ultimi giorni di vacanza prima di riprendere il solito ritmo frenetico. Giorni di vacanza sempre più caldi e afosi che, se per molti significano soltanto più bagnetti freschi o fughe in montagna, per il nostro ecosistema non è proprio così…
Gli incendi siberiani di quest’ estate sono l’ennesima conferma del cambiamento climatico in corso, in gran parte dovuto all’uomo (o meglio, ai suoi esemplari più vili).
Anche noi NUPA abbiamo deciso di divulgare questa notizia pubblicando il link (in fondo alla pagina) dell’interessante articolo del National Geografic in cui è descritta piuttosto bene la situazione.
In particolare mi hanno colpito questi due “passaggi”:
“Cosa si può fare per contrastare gli incendi? La Russia è il quarto emettitore mondiale di CO2, ma sinora non aveva ratificato il trattato di Parigi sui cambiamenti climatici, lo stesso da cui il presidente Trump negli USA (secondo emettitore dopo la Cina) è uscito nel giugno 2017. Il presidente Putin pare abbia finalmente deciso di ratificarli il prossimo settembre. E’ un po’ come chiudere il cancello della stalla dopo che i buoi sono scappati, ma è meglio che niente. Ci si augura che presto lo seguano gli USA di Trump, l’Iran (ottavo emettitore mondiale) e la Turchia (18esimo).”
“Ma non c’è in gioco solo la vita degli esseri umani. Milioni di animali si sono trovati a fronteggiare gli incendi e sicuramente il prezzo pagato è stato altissimo, anche se forse, data la difficoltà di raggiungere molte aree, non ne sapremo mai per certo le stime. Quel che sappiamo è che il 19 giugno i giornali e i social media sovietici riportavano che un orso polare stremato e affamato entrava in città a Norilsk alla ricerca di cibo, a centinaia di chilometri dal suo habitat naturale. Ci sono anche testimonianze di volpi e orsi bruni che entrano in città fuggendo dagli incendi nelle foreste, mentre gli animali più piccoli muoiono soffocati o bruciati.”
Il primo mi ha colpito perchè credo ci faccia rendere conto di come il cambiamento debba partire da OGNUNO di noi (siamo in 7 miliardi e mezzo nel mondo, abbiamo un potere enorme!) senza aspettare le “alte sfere” che, come possiamo vedere, sono assenti. Il secondo perchè aiuta a prendere consapevolezza del fatto che non siamo soli su questo pianeta: ogni nostra azione si riflette su altre forme di vita e non possiamo nemmeno immaginare quale cascata di eventi possiamo scatenare.
Penso che non servano molte altre parole, ma mi piacerebbe davvero tanto sentire cos’ha da dire l’orso polare in copertina che con la zampa alzata forse aspetta il suo turno…
Ecco il link per la lettura completa:
http://www.nationalgeographic.it/ambiente/clima/2019/08/12/news/cosa_ci_insegnano_gli_incendi_nell_artico-4506826/