Stile di vita….una questione sociale

Quest’anno apro le pubblicazioni del sito in una veste un po’ diversa, come presidente dell’appena nata Associazione Nutrizionisti per l’Ambiente APS! Questa associazione è nata con l’intento di fare da volano alla diffusione trasversale di informazioni e spunti che aiutino ad andare, socialmente, verso uno stile di vita più in armonia con l’ambiente che, ricordiamo, ci ospita.

Non è sempre facile vedere l’ambiente come ospitante, ad esempio per chi vive in città non è affatto scontato perché in questi luoghi l’ordine è sovvertito se ci pensate: l’ambiente naturale diventa paradossalmente mero abbellimento attraverso aiuole, vasi con fiori alle finestre, giardinetti, ecc. e in questa sovversione rischiamo di sentirci padroni della natura, dimenticando che in fin dei conti siamo animali e il mondo vegetale ci fornisce la base per la produzione di qualsiasi alimento e l’ossigeno per la nostra sopravvivenza. Dovremmo essergliene grati e riconoscenti.

Che la natura sia la padrona lo stiamo toccando con mano in questi ultimi anni attraverso i vari cataclismi che si stanno susseguendo, verosimilmente, in seguito al nostro stile di vita disattento. Contestualmente in questo periodo storico abbiamo anche molta letteratura scientifica che ci segnala che, per prevenire molte delle malattie trasmissibili (diabete, tumori, malattie autoimmuni, ecc.) basterebbe tornare al consumo di alimenti poco trattati, integrali, aggiungendo un pizzico di movimento quotidiano e preghiere (o meditazione a seconda delle abitudini). Una grande fortuna poter usufruire di questi dati, non è scontato farne buon uso. Già Einstein con una sua celebre frase metteva in guardia “La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono”…abbiamo il nostro buon senso, il nostro senso critico, non lasciamoli ammuffire!

Sappiamo che la verità assoluta non esiste, anche negli studi scientifici impostati al meglio e avulsi da interessi economici, è comunque questione di punti di vista, di obiettivi, di contesto, di interpretazioni. L’informazione e la conoscenza sono importanti, ed è importante che vengano portate avanti con serietà, curiosità, ascolto e umiltà, ma senza mai perdere il sorriso ovvero la disponibilità verso le persone che ci circondano!

Dico questo per non dimenticare che siamo in un eco-sistema e quindi il nostro benessere, la nostra salute non possono prescindere dal benessere della comunità. E il benessere della comunità non è la somma del benessere dei singoli, soprattutto se questo è dettato dall’individualismo, ma un benessere allargato. Non è facile pensare al benessere della comunità perché la maggior parte di noi non è più abituata a piccoli sacrifici per il benessere comune, per il piacere dello stare insieme e di aiutarsi. Quest’abitudine al piccolo sacrificio si è ridotta nel tempo, probabilmente anche in conseguenza della frammentazione e la riduzione di dimensioni dei nuclei familiari, con ripercussioni a livello sociale, enfatizzata da programmi televisivi dove tutti son contro tutti.

Ne possiamo dedurre che la ricerca scientifica ci aiuta a prendere consapevolezza di quanto sia importante e possano fare la differenza per la nostra salute e per la qualità di vita, lo stile alimentare, l’attività fisica e l’equilibrio emozionale, ma non possiamo farcela da soli!

Il miglioramento dello stile di vita è un processo sociale prima che individuale, mangiare meglio migliora la propria salute e la qualità di vita a breve termine, ma se aiutiamo anche il vicino di casa,  i familiari, gli amici a cambiare anche poco, ognuno per quello che può, questo farà massa critica per trovare più disponibilità di alimenti che favoriscano la salute, più persone che si muovono a piedi o in bici e questo aiuterà anche a rallentare le nostre vite frenetiche, regalandoci più spazio per usare il buonsenso e fare scambi con il vicino di casa, in bus o in coda al mercato.

Purtroppo però, soprattutto quando siamo sotto pressione, possiamo essere tentati di utilizzare i risultati degli studi scientifici pensando di avere la verità in tasca, alzando muri di giudizio verso chi fatica o è poco motivato a fare i nostri stessi passaggi, ma magari è disponibile a farne altri. Oppure potremmo essere tentati di cercare spasmodicamente il cibo che noi riteniamo perfetto in quel momento, a qualsiasi costo, senza badare a coltivazioni e trasporti transoceanici, senza badare agli imballaggi (come nel caso di molti alimenti biologici dal tofu venduti solo in robuste confezioni di plastica, agli ortaggi dei supermercati iperconfezionati, o a microporzioni di frutta secca), contribuendo a creare un mondo più inquinato in cui naturalmente non potremo vivere più in salute.

 

Da Proietti a Trump

Questo può accadere anche nella ristorazione collettiva. Ricordo una decina d’anni fa una conferenza, poco frequentata, in cui Luciano Proietti, pediatra e padre di figli vegetariani, mi stupì perché alla richiesta delle mamme di come poter fare per ottenere un menù vegetariano/vegano differenziato per i loro figli lui disse che questa secondo lui non era la strada giusta, che tutti i bambini hanno diritto a mangiare meglio e bene e che i certificati individuali rischiano di rallentare questo processo, salvando solo il singolo, che poi in un’ottica più lungimirante non si salverà. Qualche anno dopo presero corpo diversi movimenti locali nell’ottica di migliorare l’offerta delle mense scolastiche, portandole in linea con la piramide alimentare o con le indicazioni del WCRF (fondo mondiale per la ricerca sul cancro). L’apice probabilmente è stato raggiunto dalla creazione di foodinsider con la collaborazione del prof. Franco Berrino, con la creazione di un sistema di punteggi per le mense scolastiche attraverso il quale si è potuto apprezzare il loro miglioramento negli anni anche grazie alla creazione della rete di scambio tra genitori e gli uffici di refezione. Nel tempo e a macchia di leopardo sono migliorate anche molte mense aziendali e ospedaliere. Ma dobbiamo lavorare sulla solidarietà e sulla informazione sociale con entusiasmo, evitando le critiche, per accogliere le persone più diffidenti, altrimenti la strada fa presto a fare un’inversione a U, come sta succedendo negli USA dove Trump, cavalcando l’onda del malcontento e della disgregazione sociale, sta tornando indietro sulle indicazioni per le mense scolastiche di Obama….se i bambini non mangiano pasta e cereali integrali togliamoli! (Più sale e meno cereali integrali nelle mense scolastiche statunitensi. Le nuove linee guida dell’amministrazione Trump ), un’alternativa più lungimirante potrebbe essere quella di istituire dei corsi di cucina per i genitori, promuovere la reperibilità di questi cibi dove le persone vanno a fare la spesa come al take away con cereali integrali, perché “Il talento ti fa vincere una partita, il gioco di squadra il campionato” come recita la frase di Michael Jordan sulla homepage di foodinsider.

Sappiamo che l’educazione in famiglia e in una popolazione passa attraverso i bambini e i bambini sono molto ricettivi, semplici e spesso anche più assennati degli adulti, affermazioni come “ma ai bambini non piacciono” sono spesso delle coperture per noi adulti.

Concludendo questo mio pensiero, quest’anno potremmo puntare a fare scambi di ricette e cene con i vicini di casa, spronare la vendita dello sfuso nei supermercati, pensate alla bellezza dei mercati del sud del mondo dove vengono venduti sfusi, in grandi sacchi, cereali, legumi e semi oleosi. Potremmo richiedere detersivi sfusi in tutti i supermercati, e, in un’ottica più ampia, anche se gli studi scientifici ci dicono che la carne rossa fa male, potremmo promuovere la vendita sfusa della carne biologica nei supermercati. Non potendo pensare di convertire in un giorno la società iperconsumatrice di prodotti animali, potremmo intanto proporre un prodotto di maggior qualità, più rispettosa per la vita degli animali, meno impattante per l’ambiente (allevamenti all’aperto, packaging, ecc.). Questa carne sarebbe anche un po’ più costosa, in modo da far riflettere anche da questo di vista sull’opportunità di acquistarla…. e parallelamente portiamo avanti informazione!

Qui in Veneto lo faremo anche attraverso gli eventi aspettando e proseguendo l’incontro che si terrà in primavera a Bassano del Grappa con Salvatore Ceccarelli e Vandana Shiva, state all’occhio per gli eventi!

Buon Anno a tutti

 

 

 

 

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