No impact man

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(post scritto da Laura Faggian)

Leggo e rileggo la riflessione di Michela e a mia volta rifletto. Mi torna in mente un documentario visto da poco in compagnia dei miei figli ancora bambini dal titolo No Impact Man .

Non può lasciare indifferenti la storia di Colin Beaven che, assieme alla moglie Michelle e alla piccola Isabella, sperimentano di vivere un anno riducendo mano a mano il loro impatto personale sull’ambiente nella città di New York. Un racconto divertente, interessante ma soprattutto provocatorio, perché la famiglia Beaven arriva a mettere in pratica gradualmente (ma alla fine dell’anno di “sperimentazione” in contemporanea) una serie di comportamenti e di “privazioni” che tutte assieme rendono la vita davvero difficile…almeno in un primo momento.

Vengono toccati molti temi: la mobilità sostenibile, le scelte alimentari verso prodotti biologici e a km zero (da New York si concedono la possibilità di acquistare prodotti nel raggio di 400 km di distanza), l’autoproduzione, la riduzione a zero dei rifiuti non degradabili e lo smaltimento dei rifiuti organici, le fonti di energia pulita…

Quando l’esperimento finisce e l’anno passa la cosa che colpisce di più è che la famiglia Beaven sceglie di non tornare indietro per maggior parte delle scelte vissute. Ma vi lascio la sorpresa, guardatelo, ne sarete stuzzicati.

Personalmente ho vissuto con entusiasmo che anche i più piccoli in famiglia siano stati toccati dal racconto. E’ diventato motivo di dialogo in famiglia sui temi di un mondo che stiamo consumando e un buono spunto di riflessione per decidere insieme qualche nuovo passo consapevole verso “abitudini meno inquinanti”. E’ importante che fin da piccoli si cresca con la consapevolezza che la Terra ha risorse limitate e quello che consumiamo ogni giorno è fin troppo per la sue risorse.

Avete mai pensato noi in prima persona cosa potremmo fare per ridurre il nostro impatto sull’ambiente? Partiamo dalle piccole cose di tutti i giorni. Senz’altro ad alcuni aspetti già prestiamo attenzione, ma c’è sicuramente dell’altro che oramai facciamo per abitudine senza darci un grande peso.

Vorrei riproporvi il piccolo gioco che ho fatto anche con i miei figli. Un elenco di cose facili da mettere in pratica quotidianamente per ridurre l’impatto che la nostra famiglia di quattro persone ha sull’ambiente. Sono piccole cose che se fatte da poche persone possono apparire di dubbia importanza. Ma ci pensate se solo tutti gli abitanti di un quartiere cominciassero? E poi un’intera città? Il peso comincerebbe a farsi sentire.

Allora potremmo pensare assieme ai nostri figli di :

  • limitare l’uso della macchina per gli spostamenti da fare nel raggio di 4 km (scuola, lavoro, sport, uffici…). Partiamo un po’ prima da casa in modo da arrivare ai nostri appuntamenti in orario anche se ci muoviamo a piedi o in bicicletta. Oltre all’ambiente anche il nostro fisico ne trarrà beneficio. (Ogni anno tale tipo di mobilità viene promossa a vari livelli, si è conclusa da poco -dal 16 al 22 settembre- la settimana Europea della Mobilità Sostenibile)
  • Scegliere di fare la maggior parte degli acquisti nei negozi di quartiere o del centro storico così da non doverci spostare molto o poterlo fare agevolmente a piedi, in bicicletta o in monopattino (perchè no!)
  • Fare parte di G.A.S. (Gruppo di Acquisto Solidale) per scegliere prodotti locali sani, instaurare dei rapporti di fiducia con i produttori locali e diffondere nel territorio una cultura di quanto importante sia uno stile di vita basato su scelte consapevoli.
  • Per i prodotti acquistati nei supermercati leggere l’etichetta di origine degli ingredienti e scegliere prodotti il più vicino possibile. L’origine sarà spesso riportata se si tratta di un prodotto non trasformato (esempio un sacchetto di mandorle), impossibile da sapere per un prodotto industriale (esempio un pacco di biscotti o uno yogurt) in cui sarà indicato lo stabilimento di produzione. Allora cerchiamo di scegliere alimenti meno lavorati possibile e prodotti italiani di buona qualità.
  • Prediligere negli acquisti i prodotti sfusi che non abbiano troppi incarti. La cassetta di frutta e verdura del G.A.S. piuttosto della verdura già confezionata sotto plastica (anche se Bio), le bottiglie di detersivo da riempire, le bottiglie in vetro da riciclare… Sarà il mese prossimo la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Enti, società, industrie, associazioni ma anche privati cittadini potranno registrare la propria azione inerente al tema del 2015.
  • Se la zona lo permette bere l’acqua del rubinetto…da noi chiamata “acqua del Sindaco” e chiediamola senza problemi anche quando andiamo a cena fuori o al bar.
  • Portare sempre con sé delle borse di stoffa, non si sa mai anche nel caso di acquisti non previsti.
  • Preparare in casa le merende. Sono in primis più salutari se poniamo attenzione agli ingredienti che scegliamo che possono essere locali o legati al commercio solidale. Non dimentichiamo che di conseguenza creiamo meno inquinamento dovuto a vari strati di incarti e ai trasporti delle materie prime verso le industrie e dei prodotti finiti verso i supermercati.

Siete a corto di idee? Ecco qualche suggerimento di autoproduzione di merende

Sperimentato tutto ciò anche per noi è difficile tornare indietro. L’obiettivo ora è di impegnarci un po’ di più per fare assieme altri piccoli passi in avanti.

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