Agosto 6, 2014 / Articoli
A proposito di igienizzanti per le mani
Tempo di vacanze e di viaggi e di giornate all’aperto senza la possibilità di lavarsi semplicemente le mani. In questi casi ci tornano utili i gel igienizzanti per le mani, semplici da usare e comodi da portare in viaggio. Sono cosmetici contenenti alcol o alcol denaturato, acqua, addensanti, profumo, coloranti, conservanti e spesso il Triclosan. Cos’è?
Il Triclosan è un’organoclorina creata negli anni 60 dello scorso secolo per prevenire le infezioni negli ospedali e come tutte le organoclorine è molto stabile, è dotata di lipofilia, quindi penetrabile attraverso la pelle, e si bioaccumula. La cosmesi ne sfrutta l’azione antimicrobica e viene utilizzato soprattutto per modificare la flora microbica cutanea, raramente viene utilizzato come conservante cosmetico. La nostra pelle, dal momento in cui nasciamo, è colonizzata da una flora microbica costituita in maggior parte da batteri Gram + soprattutto aerobi ed in misura minore Gram – e miceti, vivono anche batteri anaerobi come il Propionibacterium acnes soprattutto nelle zone ad alta densità di lipidi come il follicolo pilo sebaceo. La flora microbica è molto importante in quanto ci difende dall’attacco di microrganismi transitori anche patogeni.
Il Tricolsan agisce nei confronti della flora microbica residente controllandone la crescita e la sua concentrazione massima nei prodotti cosmetici era fissata al 0,3%. Lo si trova ad esempio nei prodotti per pelli acneiche, nei deodoranti, nei colluttori, nei dentifrici antiplacca ed antitartaro, nei saponi solidi e liquidi e nei disinfettanti per le mani.
Provate a leggere l’etichetta del vostro igienizzante per le mani: sicuramente lo troverete fra gli ingredienti.
Il Regolamento 358/2014 ha fissato nuovi limiti per il suo utilizzo: “dentifrici, saponi per le mani, saponi per il corpo/gel doccia, deodoranti (non spray), ciprie e correttori, prodotti per le unghie e per la pulizia delle unghie delle mani e dei piedi prima dell’applicazione di unghie artificiali: concentrazione massima d’impiego: 0,3%
Colluttori: 0,2%”
Il nuovo provvedimento è entrato in vigore il 30 aprile 2014; i nuovi prodotti potranno essere immessi sul mercato dal 30 ottobre 2014 (saranno presenti ancora i prodotti con la vecchia percentuale) e dal 30 luglio 2015 saranno messi a disposizione sul mercato dell’Unione solo i prodotti cosmetici che rispettano le prescrizioni del nuovo Regolamento.
Da anni si parla del Triclosan, perché?
Per il suo pessimo impatto ambientale nei confronti delle piante acquatiche e dei pesci, perché si bioaccumula nell’ambiente e quindi nei pesci, perché è stato ritrovato nel latte materno e nel plasma, perché ci sono studi che dimostrano come il Triclosan interferisca con il sistema endocrino, nello specifico con la produzione degli ormoni tiroidei T3 e T4. Non ultimo: l’EPA, l’Environmental Protection Agency, americana, ha registrato il Triclosan come pesticida.
Alternative?
Utilizzare piante ricche in tannini e flavonoidi ad azione purificante e antisettica quali: Amamelide, Bardana, Betulla; e utilizzare l’olio essenziale di Melaleuca ad azione antibatterica e antimicrobica.
Dal blog www.cosmesiedintorni.blogspot.it
Franco
14 Agosto 2014 - 00:17Grazie Laura per queste e tutte le altre informazioni riguardanti il settore della dermatologia. Tra gli ingredienti dei prodotti che normalmente uso, saponi e deodorante, non ho trovato il Tricolsan del quale parla in questo articolo. E’ possibile che abbia un altro nome o una sigla che lo indichi in modo non specifico?
Potrebbe consigliarmi un solare con fattore di protezione intorno al 15? Principalmente mi espongo al sole in diversi momenti della giornata lavorando in giardino, mi abbronzo facilmente e le sole parti sensibili sono le gambe dalle ginocchia alle caviglie, nel senso che in queste zone la pelle si secca.
La ringrazio e saluto cordialmente
Franco