Gennaio 30, 2012 / Bambini
Bambini e inquinamento
È silenzioso, invisibile, impercettibile, penetra ovunque…è l’inquinamento…di aria, acqua, falde, cibo, creme…silenzioso, inodore, insapore, penetra nel nostro corpo senza che ce ne possiamo rendere conto…nell’immediato… e si deposita, lavora incessantemente! Se scottasse, se puzzasse ci potremmo difendere più facilmente, ma invece dobbiamo ragionarci e riuscire a collegare che se una volta gli allergici erano mosche bianche…che se molte coppie che conosco non riescono ad avere figli…una volta se ne sentiva parlare, ma nessuno ne conosceva veramente…che se una volta le ragazze che prendevano la pillola era perché è il metodo più sicuro…ora son rare quelle che riescono a funzionare da sole…se una volta la tiroide non si sapeva ben dov’era…ora è una rarità trovarne una che funziona a dovere…e non accenniamo nemmeno ai tumori, artriti, diabete…questi son più frequenti della temutissima influenza…
In tutto questo marasma i bambini son alla deriva, poco tutelati, costretti a crescere in un ambiente inquinato fin dal ventre materno…che fatica!
Proviamo a dare qualche nome a queste sostanze che ci stanno trasformando da dentro…quelli che in gergo tecnico si chiamano distruttori endocrini o interferenti endocrini, in questa sede facciamo solo qualche esempio, che i più masochisti potranno approfondire attraverso i link!
Iniziamo con gli ftalati. Sono sostanze chimiche che ritroviamo in molte plastiche, servono come intermedi di lavorazione per ammorbidirle, in cosmetici (profumi, lacche, smalti). Da tempo è stata segnalata la loro pericolosità in quanto interferiscono con il sistema ormonale, ed infatti la loro presenza nei cosmetici e nelle plastiche è andata via via diminuendo. Uno studio recente ha mostrato una correlazione tra la presenza di ftalati nelle urine dei bambini alterazione degli ormoni tiroidei ed il fattore di crescita IGF-I.
Vediamo poi il Bisfenolo-A, della cui pericolosità si è tanto parlato in questi ultimi anni tanto che dal giugno 2011 la sua presenza è stata vietata nelle plastiche dei biberon. Come molte altre sostanze però è uscito dalla porta e rientra dalla finestra…lo troviamo infatti in molti degli oggetti che ci circondano come ad esempio nella carta chimica per gli scontrini, alcuni rivestimenti delle lattine, alcuni tipi di otturazioni dentali. Il Bisfenolo-A è una di quelle sostanze che si accumulano nel tessuto adiposo del nostro organismo e, nel tempo, può produrre danni al sistema nervoso e riproduttivo soprattutto nei bambini come segnalato anche dal nostro Istituto Superiore di Sanità. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Pediatrics a ottobre 2011, viene ad esempio segnalato come alcuni comportamenti che erano stati precedentemente rilevati nelle cavie, sono presenti anche nelle bimbe nate dalle mamme che avevano durante la gravidanza le concentrazione più elevate di Bisfenolo-A. Questi comportamenti anomali si presentavano come maggior emotività nelle situazioni nuove, un comportamento complessivamente più ansioso, iperattivo ed anche con risvolti depressivi. Se volete leggere la traduzione dell’articolo in italiano la trovate qui.
Come chicca finale vi suggerisco caldamente di leggere questo scorrevole, dettagliato e molto inquietante articolo della dott.ssa Patrizia Gentilini membro dell’ISDE (medici per l’ambiente) sui danni derivanti dalle sostanze emesse dagli inceneritori dei nostri rifiuti…ricordatevi di aderire alla campagna in difesa del latte materno…
PS…giusto oggi mi è arrivata tra la spam, al posto che la solita proposta di miracolose pillole dimagranti o di viagra, una ben più inquietante su “come rimanere gravida in 2 settimane” e come la presentazione dicea che se il destinatario della mail non era interssato sicuramente ha un’amica o parente disperata perché non riesce ad avere figli…capite la portata del problema???
buona lettura e buone riflessioni…chi le vuole condividere, benvenga!
Laura Gregnanin
31 Gennaio 2012 - 00:14A proposito di FTALATI, è stato pubblicato a gennaio 2012 uno studio che mette in relazione l’esposizione a tali sostanze con l’obesità nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni.
Tale ricerca è stata condotta dai ricercatori del Children’s Environmental Health Center presso il Mount Sinai Medical Center di New York: sono state analizzate le concentrazioni di 9 ftalati nelle urine di 387 bambini neri e ispanici, fra il 2004 e il 2007.
I ricercatori hanno rilevato un rapporto tra gli indici che misurano sovrappeso e obesità, il rapporto altezza-peso e la circonferenza vita e la concentrazione di ftalati nelle urine.
Il test delle urine ha rivelato che oltre il 97 per cento dei partecipanti era stato esposto agli ftalati tipici dei prodotti per la cura personale come profumi, creme, cosmetici, vernici e rivestimenti.
Si è trovata pertanto per la prima volta una chiara associazione tra le concentrazioni degli ftalati con la tendenza al sovrappeso.