Dicembre 11, 2011 / Articoli
Per l’anno che verrà…speriamo per il mondo che verrà…
Siamo in chiusura d’anno e in chiusura di molte fatiche, ma anche di tante soddisfazioni per la voglia di muoversi, di conoscere e di cambiare che si respira nell’aria… per fortuna non solo aria di crisi pesante, schiacciante… è da questa voglia che ho visto negli occhi e nell’interesse delle persone in questi mesi che nasce l’idea di condividere desideri per l’anno nuovo…io inserisco quelli che mi hanno colta al ritorno da un viaggio…se voi ne avete da condividere mandateli, potremmo inserirli di seguito se avete piacere con il vostro nome tra parentesi o anonimi, con la speranza che, come spesso accade, una volta che questi desideri son scritti e detti, inizino anche a prendere forma…
Mi piacerebbe vivere in un mondo…
dove si possa andare avanti guardando indietro
dove venga apprezzato il fare qualche passo indietro
dove i bambini possano tornare a giocare in strada
dove le mamme abbiano latte per tutti i bambini, anche se non sono loro
dove i bambini tornino ad essere preziosi, condivisi e co-educati
dove la tecnologia possa eventualmente convivere con le relazioni sociali e non prenderne il posto
dove il cibo torni ad essere fonte di vita e di salute
dove tutti, ma proprio tutti, diano valore e rispettino il lavoro e la fatica degli altri
dove imparare a guardarci dentro per conoscere noi stessi ci apra alla
condivisione ed all’empatia verso l’altro, anche perchè come diceva Seneca:
si fugge sempre in compagnia di sé stessi! (Luigi)
dove la cura per il bene comune non sia formula da usare nei convegni ma prassi di vita quotidiana (rolic)
dove tutti aprano il loro cuore e condividano i loro saperi (Daniela)
dove le parole siano al servizio della sincerità (Elda)
dove ti creavi dei rivali,troverai dei compagni,dove immaginavi dei nemici,ti farai dei fratelli (Teresa)
luigi
14 Dicembre 2011 - 23:07Sull’onda dell’emozione del momento aggiungerei ai tuoi condivisibili desideri l’invito a guardarsi dentro alla ricerca dell’Altro che troppo spesso finiamo per rifiutare ritenendolo poco consono ai nostri sempre più rigidi schemi mentali. Un conoscere se stessi che si apra alla condivisione ed all’empatia verso l’altro e a quanto consideriamo altro da noi! Ed allora ben vengano le provocazioni costruttive che si pongono l’obiettivo di rimuovere incrostazioni e una routine consuetudinaria che è l’anticamera della perdita d’interesse e dell’abulia. Nel mio quartiere è bastato chiudere i cassonetti per dare il la ad una piccola significativa sana piccola rivoluzione. Ci si accorge ora di quanto fosse superficiale il nostro rapporto con lo smaltimento dei rifiuti e si toccano adesso con mano le problematiche connesse. Ci si rende anche conto (ed è un bel momento di consapevolezza politica) di quello che potrebbero fare le industrie alimentari (e non) per favorire questa nuova nascente consapevolezza verso le problematiche ambientali. Non rubo altro spazio ad altri commenti. Chiudo citando un grande..Seneca..che invitava Lucilio a smettere di fuggire provando piuttosto a cambiare il suo spirito perché..si fugge sempre in compagnia di sé stessi!