Marzo 7, 2010 / Articoli
Un prato fiorito primaverile, OGM?
foto ideegreen.it
Quante volte vi siete persi, o siete stati sorpresi dalle migliaia di piante diverse riescono ad addensarsi in un prato incolto, a volte si ha la sensazione che stia per scoppiare! … e se non l’avete mai fatto, vi consiglio di cuore di farlo. Si ha la sensazione di guardare dentro di noi, di vedere tutti i mille pensieri ed emozioni di cui siamo fatti e che albergano in contemporanea nella nostra testa e nel nostro cuore.
Si, perché la complessità della natura sta dentro e fuori di noi, e rappresenta la vita e la vitalità nostra e dell’ambiente.
Provate ora a pensare ad un prato inglese, sicuramente ci comunica un senso di ordine, ma non ci suscita nessuna curiosità, nessuna domanda…
Al di là di tutte le posizioni che si possono prendere sugli OGM, volevo proporvi una riflessione sulla libertà.
La natura è libera per definizione, si riadatta continuamente a seconda della situazione, e questa è la sua forza. Il riadattamento porta ad un nuovo, spesso per noi imprevedibile, equilibrio…ma sempre un equilibrio…le leggi della fisica vengono sempre rispettate…
Se noi decidiamo di introdurre nell’ambiente piante nuove, con genoma non presente in natura, la natura si riorganizzerà intorno, con quali risultati?…penso che un minimo di umiltà ci faccia riconoscere che nessuno li può prevedere…facciamo fatica, con tutta la nostra scienza e tecnologia a prevedere l’intensità di un maltempo, siamo rimasti disarmati di fronte alla devastazione delle palme effettuata dal punteruolo rosso…
E pensiamo veramente di riuscire a prevedere l’organizzazione a livello mondiale che la natura prenderà?
Inoltre…la libertà… la riduzione delle varietà coltivate, già in atto e inevitabile conseguenza dell’eventuale introduzione di sementi OGM, ci porta a perdere i sapori dei cibi delle nostre radici. Quanti ricordi della nostra vita sono legati a sapori diversi…i pomodori mangiati in Puglia, le albicocche dell’albero dei nonni…
Già l’industria ci sta abituando all’omologazione dei sapori (e dei ricordi con la tv?), pensiamo di togliere queste libere associazioni di sapori ed emozioni ai nostri figli, che finalmente potranno mangiare gli stessi sapori ovunque?
Ed infine, siamo sicuri che per aiutare gli ex-contadini che vivono ancora in Africa, a riprendere la loro dignità di contadini-lavoranti, invece che fornire delle sementi libere da “brevetti”, che poi loro possano scambiarsi liberamente, ad esempio sementi di diverse varietà di riso e di carote, sia meglio produrre il Golen rice, ricco di vitamina A peraltro come le carote, il cui marchio è protetto da circa 70 brevetti?
Sono d’accordo che non bisogna attenersi ad una visione romantica della natura, ed anche che la curiosità umana e la ricerca scientifica non vanno fermate, ma forse, prima di far diventare il mondo intero un grande laboratorio di ricerca…qualche riflessione su Enrico Fermi e su come i risultati della ricerca scientifica ed i campi di applicazione possono prendere strade completamente diverse da quelle immaginate…forse la dovremmo fare.
Sono d’accordo che non bisogna attenersi ad una visione romantica della natura, ed anche che la curiosità umana e la ricerca scientifica non vanno fermate, ma forse, prima di far diventare il mondo intero un grande laboratorio di ricerca…qualche riflessione su Enrico Fermi e su come i risultati della ricerca scientifica ed i campi di applicazione possono prendere strade completamente diverse da quelle immaginate…forse la dovremmo fare.