Elogio della lentezza e della pazienza

Non sono più giovanissima ed almeno di una cosa sono certa: la fretta è nemica di tutto! Ci vuole tempo per apprendere e per diventare.

La natura con i suoi ritmi lenti e costanti, con le sue fasi mi ha sempre aiutata a recuperare quella forza che viene dall’equilibrio interiore.

Il mio orologio mentale, alle volte impazzito, ha ritrovato il giusto ritmo grazie ad una semplice passeggiata in mezzo alla campagna dove la vegetazione e gli uccelli seguono fiduciosi lo scandire della stagionalità.

Imparare un metodo, uno stile di vita, una saggezza comporta una lunga serie di prove e riprove, sbagli, tentativi, rischi. Il credere di essere arrivati è già un fallimento.

Mi è capitato di apprendere un messaggio, dopo la seconda volta che mi era stato detto. Questo significa che non basta sentire qualche cosa per comprenderla.

C’è bisogno di una preparazione mentale, c’è bisogno di un percorso, di esperienze già fatte in precedenza per poter captare quel messaggio e farlo proprio. Sì, farlo proprio, cioè “digerirlo”, e per rimanere ancora in tema, “metabolizzarlo”…

Sarebbe troppo semplice se il figlio diventasse uomo con la sola esperienza raccontatagli dal padre, accorciando i tempi ed evitando esperienze negative! Il figlio ha bisogno di provare sulla sua pelle, rischiando, cadendo a terra e risalendo, sperimentando e conoscendo se stesso.

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