Basta acquistare biologico? Prima parte

Ricordo nel 1985, quando con la decisione di diventare vegetariana, mi sono avvicinata ai primi negozi di prodotti biologici…erano delle rarità, quasi luoghi di massoni, era meglio non dire in giro che si mangiava biologico ed integrale perché altrimenti si era tacciati per strani e forse con qualche problema psicologico. Nei negozi di alimenti biologici non si trovava praticamente nulla di simile ai prodotti del resto del commercio alimentare. Il pane era solo scuro, e nei panifici non si trovava ancora il pane integrale, la pasta era di pochissimi formati e solo integrale, ma non quel bell’integrale a cui siamo abituati oggi che tiene la cottura, le pennette integrali del 1985, dopo la cottura, diventavano delle brevi fettuccine!

La “pasta bianca biologica” non esisteva e il solo dirlo sembrava un controsenso, perché negli anni ’70 ed ’80 il concetto di alimentazione biologica era strettamente connesso ad un’alimentazione sana e a base di prodotti “base”, ovvero il meno manipolati possibile.

Per non parlare della cioccolata bandita, sostituita all’epoca dalla carruba, e dei biscotti! Se ne trovava un unico tipo, che ancora si trova in commercio ed al quale a dire il vero sono rimasta affettivamente molto legata, ma di biscotti avevano ben poco, nemmeno la forma; non si inzuppavano, cedevano con difficoltà all’aggressione dei denti…ma non contenevano nessun ingrediente misterioso (come i grassi vegetali o lo sciroppo di glucosio fruttosio…sapreste dire esattamente di cosa si tratta?) e nemmeno la farina bianca, tanto svuotata di nutrienti.

Nei negozi biologici facevano la loro prima comparsa cereali mai visti (grano saraceno, miglio, farro), condimenti strani (tamari, shoyu, umeboshi…). Oltre a questo nei negozi si seguiva il filone della dieta macrobiotica, secondo la quale i latticini erano considerati alla stregua dell’acqua santa per il demonio e ricordo come ora quando, ignara, ho provato a chiedere il burro…è sceso il gelo, mi sono sentita addosso gli sguardi di tutti i commessi e dei clienti…avevo detto evidentemente un’eresia!

All’epoca, nei negozi di prodotti biologici, si trovavano solo alimenti ritenuti assolutamente salutari, proprio quegli alimenti che le attuali ricerche hanno dimostrato migliorare lo stato di salute e fare prevenzione.

Negli ultimi decenni il mercato si è molto più variegato e se ho voglia di mangiarmi la cioccolata con la panna o dei biscotti burrosi o della pasta bianca, posso acquistarli anche al negozio del biologico! Che sollievo!

Posso scegliere, anche quando mangio alimenti non proprio salutari di limitare i danni e non ingurgitare anche coloranti, conservanti e quella montagna di altre sostanze chimiche normalmente presenti negli alimenti del mercato alimentare convenzionale.

Con l’ampliarsi del mercato dei prodotti biologici troviamo in commercio sia alimenti molto sani alcuni dei quali non trovano proprio l’equivalente nel mercato convenzionale come ad esempio il pane a lievitazione naturale e gli oli di semi spremuti a freddo, ma anche molti alimenti “puliti” dal punto di vista dei residui dovuti a trattamenti o miglioramenti con sostanze chimiche, ma che in un’alimentazione che vuole preservare o migliorare la salute, devono essere consumati occasionalmente o che possono fungere da ponte per passare gradualmente da un’alimentazione convenzionale ad un’alimentazione via via più sana, riscoprendo sapori dimenticati o introducendo gradualmente sapori del tutto nuovi. Diventa importante prendere atto che non tutti gli alimenti biologici, ovvero prodotti senza l’uso di sostanze chimiche dannose, corrispondono agli alimenti sani, che usati quotidianamente ci aiutano a mantenere o recuperare la buona salute psico-fisica.

Diventa allora importante imparare a fare la spesa anche all’interno del negozio di prodotti naturali per trasformarla in una spesa quotidianamente virtuosa per la nostra salute e per il nostro portafoglio. Potremmo così scoprire che fare la spesa al negozio bio, oltre che sano non è poi così costoso!

Proviamo a stendere dei punti per la lista della spesa virtuosa:

  1. verdure di stagione da lavare e cuocere a casa
  2. frutta fresca di stagione
  3. cereali integrali in chicco sono più economici ed anche più salutari degli equivalenti trasformati in fiocchi, pasta o biscotti
  4. farina integrale per produrre in casa il pane a pasta madre
  5. pane integrale a pasta madre, se non lo producete in casa
  6. nocciole, mandorle e noci da sgusciare nelle le serate invernali (per i più pigri esistono già sgusciate)
  7. legumi secchi da ammollare e cuocere
  8. tofu e seitan al naturale da trasformare a piacere con mille gustose ricettine
  9. yogurt naturale a cui aggiungere frutta, miele o zucchero integrale di canna
  10. olio extravergine di oliva per condire
  11. sesamo da tostare per produrre il gomasio
  12. frutta essiccata per gli spuntini o per insaporire torte e pane
  13. latti vegetali per la prima colazione o per preparare ottimi budini e dolcetti
  14. cioccolato meglio se fondente oltre il 70 %
  15. zucchero integrale di canna, malto o miele come dolcificanti
  16. ricotta e formaggi
  17. burro in inverno

Ma occasionalmente momenti particolari o di festa, vanno benissimo dolci e biscottini confezionati, pasta bianca, polpettine per i momenti di fretta, tofu aromatizzato o quant’altro nel 2011 si può trovare nei negozi di prodotti naturali.

(già pubblicato in www.spigadoro.org )

Ma dopo tutti questi discorsi…ci possiamo accontentare del “biologico”? o non è meglio andare ancora oltre…come al solito tornando un po’ indietro…ne parleremo nella seconda parte di questo post tra qualche giorno…

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