Perché nutrizionisti per l’ambiente?

foto lacitta.eu

Come biologi, abbiamo una formazione variegata, qualcuno potrebbe dire anche poco specialistica, nell’accezione negativa del concetto, ma la nostra preparazione, a mio avviso, ci consente un punto di vista particolare, un punto di vista che precede, il punto di vista dell’equilibrio, della cellula, dell’ambiente, dell’uomo, del percorso del cibo…

In questo senso, sempre a mio avviso, noi biologi siamo portati, di formazione, chiaramente poi ci si deve aggiungere una sensibilità personale, ad avere una atteggiamento preventivo, conservativo, di ripristino dell’ambiente, qualunque esso sia: ambiente uomo per i nutrizionisti, ma anche terra, suolo, anche perché sempre più ci stiamo accorgendo che ciò che fa bene all’uomo fa bene anche alla terra e viceversa
Da queste poche riflessioni, che guidano da molti anni la mia professione e molte mie scelte di vita è nato il desiderio, il piacere, di provare a metterci insieme. Proprio in questo momento in cui l’ambiente sta andando a rotoli e dietro ad esso la vita delle persone, la nostra e quella dei nostri figli, penso che come nutrizionisti attenti all’equilibrio dell’ambiente possiamo fare molto, se ci mettiamo insieme. Abbiamo la possibilità di fare da cassa di risonanza con la nostra professione, sensibilizzando le persone che incontriamo quotidianamente, facendo capir loro quanto le scelte alimentari incidano profondamente sulla catena produttiva e quindi su tematiche ampie su cui sembrano poter incidere solo le grandi potenze…in questi ultimi anni abbiamo toccato con mano quanto il consumatore possa far spostare le offerte del mercato, anche globale. Queste riflessioni sono indirizzate alle persone che son certa, anche inconsapevolmente, ma per profonda sensibilità, hanno fatto scelte professionali che non portino verso la dieta dimagrante, proteica, inquinante, inconsapevole, ma verso la sensibilizzazione delle persone al recupero del cibo fresco, del piatto tradizionale, del km 0 (che significa anche relazione), del legume e cereale che rispetto alla fettina di carne vuol dire mettere nel piatto meno CO2, meno metano, meno acqua consumata…e chissà quant’altro.

Una risposta all'articolo

  1. Federica
    30 Marzo 2010 - 12:16

    Mi piace molto questo blog! Vi seguo :)

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